IL COSMETICO PERSONALIZZATO: LA STRADA GIUSTA O L’INIZIO DELLA FINE?

 

Avrete sicuramente sentito parlare di una delle ultime mode del momento: il cosmetico personalizzato.

Sono sicuro che ognuna di voi ne è venuta a conoscenza navigando in internet, sbirciando qua e là nei social o nei blog o magari più semplicemente chiacchierando con un’amica, nonché collega, che ha iniziato a parlarne come se avesse appena scoperto (dopo 200 anni di tentativi falliti) la vera identità di Jack lo squartatore!

Che idea vi siete fatte? Avete chiuso subito la pagina web che stavate leggendo? Avete tergiversato con chi ve ne parlava? Oppure siete rimaste affascinate da un’idea così geniale che quasi avete pensato: “perché non mi è venuto in mente prima?”

 

Con questo breve ma spero interessante articolo, non voglio puntare il dito né tantomeno demonizzare qualcuno o qualcosa, voglio solo darvi più informazioni possibili affinché voi, una volta letta anche l’ultima riga, abbiate tra le mani tutti i dati necessari per riflettere ed essere consapevoli di quello che state facendo o che potreste fare.

In poche parole: voglio rendervi CONSAPEVOLI.

 

Nel corso degli anni passati, qualche vostra impavida collega ha abbracciato la pratica del prodotto personalizzato, ma erano poche, pochissime quelle che si avventuravano per questa strada.

Ora il loro numero è aumentato perché a parlarne non è stata la “vicina di bottega”, ma qualcuno di più autorevole che, nei riusciti corsi marketing che organizza, oltre a dare efficaci strumenti da applicare per risollevare le sorti di centri che spesso stanno con l’acqua alla gola, suggerisce proprio la pratica del cosmetico personalizzato.

 

Se per tutte le attività è vero che muovere anche solo pochi passi nel marketing dà evidenti risultati, questo è ancora più vero quando si ha a che fare con istituti che respirano grazie all’ossigeno attaccato.

Se quello che ho appena detto funziona, sarà lo stesso per il cosmetico personalizzato o è solo uno “specchietto per allodole”?

 

Ecco il motto che sta alla base di questa allettante e luccicante idea: “la riscossa delle estetiste e la sconfitta dei parassiti! Ops….volevo dire…dei distributori!”

 

Bene, io la faccia insieme alla reputazione la metto tutti i giorni in campo, perché credo ciecamente nei prodotti che vendo e perché so cosa c’è a monte e so quali sono i risultati a valle. Non ho paura del prezzo che pago, non ho paura di quello che vi faccio pagare e non sbianco neppure quando penso al prezzo con cui voi li proponete alle vostre clienti in istituto. Perché? Perché so quello che vendo.

Voi avreste lo stesso mio coraggio per il vostro cosmetico personalizzato?

 

Per rispondere a questa domanda prima cerchiamo di capire realmente com’è la tanto pubblicizzata strada del cosmetico personalizzato.

 

Supponendo che voi abbiate deciso di intraprenderla, dovrete prima di tutto cercare qualcuno disposto a produrre i vostri cosmetici…. e qui arrivano le prime difficoltà (io le chiamerei “schiaffetti di ritorno alla realtà”).

Non penserete mica che una multinazionale o comunque un’azienda produttrice di un certo livello, si metta sul serio a fare dei prodotti con il vostro marchio?

Non ne troverete neanche una e allora dovrete ripiegare su un laboratorio più modesto.

 

Bene! Primo obiettivo raggiungo: PRODUTTORE INDIVIDUATO.

E ora? Bisogna fare il cosmetico!

Se partiamo da due presupposti fondamentali, ovvero che il laboratorio che è disposto a produrre per voi è un piccolo laboratorio e che voi non siete Paperon de’ Paperoni, capirete subito che per i pochi pezzi di cui avete bisogno, la parola personalizzazione non esiste.

Per capirci, vi dovrete accontentare di “quello che passa la mutua”, ovvero prendere un loro prodotto e attaccarci sopra la vostra etichetta….ecco cosa c’è di veramente personalizzato: la vostra etichetta!!!

Parliamoci chiaramente, fareste molta meno fatica andando a comprare un pacco di creme Nivea al supermercato vicino casa e a sostituire l’etichette esistente con la vostra, sarebbe la stessa identica cosa!

 

Ma noi andiamo avanti con il nostro progetto perché anche il secondo obiettivo è stato raggiunto: abbiamo finalmente il nostro (si fa per dire) PERSONALISSIMO PRODOTTO!

Ora lo andiamo a vendere nel nostro centro estetico.

Tutto sembra apposto: il prodotto ha un buon profumo, si stende bene, il packaging non sarà supersonico, ma il nome dell’istituto si vede in tutto il suo splendore.

Tutto filerà liscio fino a quando nel vostro centro, non arriveranno delle clienti più sveglie che vi chiederanno, se oltre ad avere un diploma di scuola estetica, non ne abbiate conseguito uno anche in chimica e lì vi faranno letteralmente “cadere dal pero”.

Beh mi sembra una domanda legittima! Il vostro marchio ha praticamente invaso la cabina!

Andateglielo un pò a spiegare che in realtà non sapete neanche bene come sono stati fatti i prodotti e se ci sono davvero degli attivi all’interno….perché magari, da buone oratrici, potreste anche riuscire a essere convincenti ma….i risultati? Quelli ci sono davvero oppure vi state giocando la vostra reputazione costruita con anni segnati da sacrifici e sforzi per il lavoro, solo per avere qualche euro in più a fine mese?

 

Ma andiamo ancora più avanti e spingiamoci verso il tema della LEGALITA’ del prodotto che mostrate orgogliosamente alle vostre clienti.

In Italia i prodotti per la cura e l’igiene intima della persona sono regolamentati in modo restrittivo, quindi non c’è spazio per i furbetti di turno.

Chi produce queste due categorie di prodotti deve obbligatoriamente redigere un PIF (Product Information File) che voglio spiegarvi brevemente.

  • Il PIF deve indicare il nome di una persona responsabile (che deve comparire su tutte le confezioni) che solitamente coincide con il produttore e che, nel caso in cui si presenti la necessità, dovrà rispondere alle autorità competenti per eventuali controlli.
  • La persona responsabile, trenta giorni prima dell’immissione di ogni singolo prodotto nel mercato, deve registrarne la formula qualitativa e quantitativa e la presenza di sostanze cmr (ovvero sostanze cancerogene e tossiche), nanomateriali etc.
  • Dopo la registrazione nel portale di cui ho parlato sopra, il responsabile dovrà fare:
    • un “challenge test” come garanzia che il sistema preservante (ossia i conservanti) funzioni
    • una relazione chiamata “valutazione della sicurezza” che spieghi la concentrazione e l’attività dermatologica di ogni ingrediente. Utili a questo proposito sono i patch test o test di irritazione cutanea, che ovviamente le grandi realtà allegano sempre al documento.
    • Dimostrare con test di efficacia che il prodotto raggiunge lo scopo per cui è stato creato e con cui viene pubblicizzato.

Tutti i documenti devono essere conservati per dieci anni per essere fruibili dalle autorità competenti.

Mediamente per redigere un solo PIF i costi oscillano dai 1000€ ai 2000€ senza contare i vari test, obbligatori o meno, da effettuare.

Quando si va a fare una linea che racchiude decine di prodotti, potete immaginare da sole il notevole impegno economico e finanziario necessario.

 

Alla luce di tutto ciò, una piccola realtà produttiva può davvero personalizzare rispettando punto per punto la legge? Ne ha la forza?

La risposta nella maggior parte dei casi è no.

A questo punto se siete fortunate e avete a che fare con delle persone oneste, dovete optare per il “gioco” del cambio etichetta su loro prodotti a norma di legge.

Se invece siete sfortunate e vi imbattete in qualche FURBETTO, il gioco si fa davvero rischioso.

 

Bisognerebbe ragionare anche in questi termini e indagare sulla serietà del laboratorio che produrrà per voi. Con queste cose non si scherza, la non conformità rispetto alla legge, prevede il ritiro di tutti i prodotti e multe salatissime (D.Lgs n.204/2015).

 

Perché si arriva a voler percorrere la strada del cosmetico personalizzato?

Sostanzialmente per una o più di queste ragioni, cerchiamo di capire insieme quali.

 

  1. La prima potrebbe essere quella di voler GUADAGNARE DI PIU’.

Quindi voi, mettereste in piedi un sistema abbastanza faticoso e sicuramente rischioso, per fare cassa. Lasciatemi dire che di modi per fare cassa ce ne sono tanti e chi frequenta i miei corsi lo sa, voi avete tra le mani un potenziale grande da sviluppare (di cui spesso non avete neanche consapevolezza), ma per funzionare davvero, tutto deve ruotare intorno a una parola chiave: SPECIALIZZAZIONE.

Direi proprio che in questo caso invece, il vostro fine (soldi) non giustifica il mezzo (prodotto personalizzato).

Pensate davvero di vendere un numero così alto di prodotti e che la cassa vi aumenti in modo sbalorditivo?

Insomma, abbandonare dei prodotti garantiti, certificati, frutto di una grande attività di ricerca e dai risultati tangibili, a me non sembra una grande idea.

Sarebbe un pò come prenotare in un ristorante di alto livello, che propone una ricercata selezione di vini dal colore, dall’aroma e dall’equilibrio unici nel loro genere e, per di più appartenenti a cantine d’eccellenza, e presentarsi alla porta del locale con un bel fiaschetto da litro sottobraccio (preso in offerta al supermercato).

In fondo, che sarà mai….basta bere qualcosa e non strozzarsi mentre si mangia….e avere, al momento del conto, il tanto desiderato risparmio!

Al diavolo i vini di alta qualità e il loro listino prezzi!

  1. B) La seconda motivazione potrebbe essere “LA SETE DELLA VENDETTA”.

Volete mettere una certa persona prima all’angolo, poi buttarla fuori dal vostro centro e infine calpestare ben bene il suo corpo per assicurarvi che non si ripresenti più alla porta del vostro istituto. Di chi sto parlando? Del vostro fornitore!!

Fate bene a provare rabbia (spero meno esplosiva di quella che ho descritto) verso chi vi obbliga, senza alcuna pietà, a fare magazzino non considerando le difficoltà di voi clienti nel portare una zavorra così pesante.

Il magazzino potrebbe essere gestito dal vostro fornitore e così facendo vi toglierebbe questo pensiero.

Immagino che sarete stufe di avvistarlo mentre arriva (parlo sempre del fornitore) a prendere l’ordine tutto bello “ingiacchettato”, osservalo mentre scarica i pacchi nel vostro istituto e vederlo poi andar via sapendo che l’unica preoccupazione che gli martella il cervello è RISCUOTERE!

Che gliene frega a lui se avete dovuto riempire il vostro magazzino dei suoi prodotti (svuotando quindi le vostre tasche), perché per poterli avere questa è la condizione sine qua non….

Che gliene frega di assicurarsi che voi sappiate davvero usare quei prodotti e che sappiate anche comunicare la loro efficacia alle vostre clienti…

La cosa importante è che anche in questo giro sia riuscito a vendere!

  1. C) La terza motivazione potrebbe essere “LA SMANIA DI SUCCESSO”.

La voglia di essere al centro dell’attenzione diventa il motore della vostra attività e tutte le vostre energie unite ai vostri risparmi vengono investite in prodotti che, con il vostro nome stampato sull’etichetta, possano soddisfare la vostra sete di celebrità.

Forse però avete perso di vista la realtà e, a meno che non abbiate lo stesso seguito di Chiara Ferragni, pensate davvero di essere così influenti da poter competere con marchi che sono nel mercato da decine di anni, con alle spalle complesse manovre di marketing?

 

Dopo aver analizzato il tema del cosmetico personalizzato sotto diversi aspetti, non mi resta che dire che sta a voi la scelta.

Voglio solo ricordarvi che di opportunità, nella vita così come nel lavoro, se ne presentano tante e, a fare la differenza è la vostra capacità di SAPER SCEGLIERE quelle per cui valga davvero la pena puntare e investire, soprattutto quando le risorse a disposizione sono limitate.

Chi per arrivare a costruire qualcosa ha fatto tanti sacrifici, e chi con tenacia è riuscito a costruire un’attività che funziona, non credo abbia voglia di bruciare tutto per un colpo di testa o per la moda del momento.

 

Il mio consiglio è sempre quello di investire sul vostro istituto, sul personal branding e soprattutto su di voi sviluppando al massimo la vostra PROFESSIONALITA’, solo così sarete davvero imbattibili e sarete scelte tra 1000 estetiste perché saprete fare qualcosa in modo così speciale, che le vostre clienti penseranno a voi e all’appuntamento che hanno, come a qualcosa di assolutamente IRRINUNCIABILE!

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